Ciao Massimo, parlaci dello spettacolo Awake che si terrà il 30 Agosto alle 21.00 presso l’Anfiteatro Comunle di Baronissi:
Prima di parlare dello spettacolo Awake, è giusto aprire una parentesi sulla band “Remembering The Doors”. L’embrione della band è nato nella sala prove un po’ per caso circa 12 anni fa, mentre Sergio Pisco, il tastierista intonava le prime note di Light My Fire. Da qui intuimmo che potevano esserci ottimi presupposti per la creazione di un gruppo esclusivamente dedicato alla memoria della band leggendaria, che si è poi concretizzata circa 5 anni fa con Carmine Mauro alla voce e Sabatino Esposito alla chitarra, successivamente sostituito da Valerio Ferrara.
Da cosa nasce la scelta del nome della band?
Il nome “Remembering The Doors”, ricordando i Doors, appunto, sta a significare il nostro intento di celebrare l’operato di questi artisti, portandone il messaggio, senza tentare un’inutile emulazione, soprattutto della figura di Jim Morrison, a tale scopo fu scelto Carmine Mauro, il quale interpreta i brani in maniera prevalentemente personale, ricordano lontanamente solo in alcune occasioni le movenze del Re Lucertola.
E quindi come si volge una serata tipo del gruppo?
Lo spettacolo che tutt’ora viene proposto nei locali campani, non si limita ad una semplice perfomance musicale, ma attraverso un mix di proiezioni video ed effetti luce psichedelici, prova a trasportare lo spettatore nell’atmosfera statunitense di fine anni 60.
Ora che conosciamo meglio la vostra band, ci spieghi come è nato il musical?
Lo spettacolo Awake nasce dal mio desiderio personale di ampliare la visione ad un pubblico più variegato, adattandolo ad un palcoscenico teatrale, inserendo al suo interno l’intervento di un corpo di ballo e di attori. Ho esposto la mia visione a Sergio, che entusiasta ha accettato di percorrere insieme a me questa avventura.
Voi siete musicisti, ma come è avvenuta la stesura vera e propria del copione?
Grazie alla collaborazione con Claudio Pisco, fratello di Sergio, insegnante di Lettere e Filosofia, che ha dato forma alle nostre idee aiutandoci a stendere un primo copione. Successivamente abbiamo portato l’idea al resto della band.
Qual è stata la loro reazione?
Molto positiva. Ma la vera e propria spinta emotiva è avvenuta nel cambio del chitarrista, quindi con l’ingresso di Valerio Ferrara, che con la sua personalità esplosiva ed il suo bagaglio di idee ha contribuito al perfezionamento della realizzazione.
Quindi possiamo dire che partendo da te, poi la realizzazione sia avvenuta in gruppo?
Assolutamente si. Ogni membro ha dato il suo contributo senza il quale questo spettacolo non sarebbe stato così com’è. Non nego che ci siano stati anche momenti di tensione, dovuti alle diverse personalità ed al forte attaccamento di tutti al progetto, ma questa esperienza ci ha legato umanamente prima che professionalmente.
Prima mi hai parlato di danza e recitazione, quindi oltre alla band ci sono altri artisti?
Decisamente, anzi posso dire che sono la parte essenziale dello spettacolo.
Ce li presenti?
Il corpo di ballo sarà composto dalle diplomate dell’accademia “Studio Danza” di Dragonea, Vietri Sul Mare che si esibiranno sulle coreografie dirette della maestra Maria Cardamone: Laura D’Amore, Serena D’amore, Marianna Cioffi, Gaia Pellegrino e Valentina Ferraiuolo.
La figura dello sciamano e la voce narrate saranno interpretate dall’attore Carlo Cutolo, diplomato all’Accademia Exitus, di Roma, diretta da Carmen Villani e che ha lavorato e tutt’ora lavora con artisti di rilievo del cinema e del teatro.
La figura della rapper sarà interpretata da Sara Concilio che ha seguito laboratori teatrali con Antonello De Rosa
La studentessa universitaria sarà invece interpretata dall’attrice Annalaura Mauriello, laureata con lode in Drammaturgia presso l’Università degli Studi di Salerno.
Qual è il messaggio finale di tutto lo spettacolo?
Lo spettacolo ha un duplice messaggio.
Il primo è che la musica che noi suddividiamo per ere e generi musicali, in un certo qual modo non è catalogata come i libri di una biblioteca, ma è collegata da un unico filo evolutivo.
Il secondo messaggio è collegato al primo, ma si estende in un raggio molto più ampio e cioè: bisogna vivere il presente ed affacciarsi al futuro tenendo sempre in considerazione gli avvenimenti del passato, traendo così insegnamento sia dalle cose positive che negative per provare a non incappare negli errori dei nostri predecessori.
In definitiva AWAKE funge simbolicamente da passaggio del testimone alle generazioni future.
Progetti futuri?
L’intento è quello di portare lo spettacolo fuori dai confini salernitani, con la speranza che qualche personalità più rilevante di noi ci promuova in futuro.
Inoltre, come suggeriva il chitarrista Valerio, cercheremo di rendere AWAKE uno spettacolo in continua evoluzione, incrementando il cast di artisti, inserendo anche performance live di street art e rap battle con rapper veri, sempre per rafforzare il messaggio di unione ed evoluzione artistica.
Ci sono dei ringraziamenti da fare?
Vorrei prima di tutti ringraziare il consigliere comunale Giuseppe Pasquile che con l’associazione Sorapis, ha creduto per primo in questo spettacolo, ospitandoci l’anno scorso, con una versione promo, all’interno del Baronissi Blues Festival.
Il Sindaco Gianfranco Valiante che ci ha ospitato nella bellissima rassegna che è il Baronissi Fest.
Tutti gli sponsor senza i quali la parte pratica della realizzazione non sarebbe potuta avvenire
Service in Tour di Lorenzo Ler per la disponibilità nell’assecondare tutte le nostre necessità
Le nostre compagne di vita che ci hanno sostenuto in questa esperienza.
Infine ma più importante il pubblico che ci omaggerà della presenza.
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